Fabio Fabiani debutta sulle due ruote nel 1994, partecipando al Campionato Italiano Sport Production. Nel 1995 arrivano i primi risultati di rilievo nel Campionato Italiano 125 GP, con piazzamenti importanti che lo fanno emergere tra i piccoli campioni della 125, tra i quali anche un giovane Valentino Rossi.
Dopo un anno sabbatico dovuto al servizio militare, Fabio torna in sella nel 1997 partecipando al Campionato Italiano nella combattutissima classe 600 Sport Production, con i colori del Green Team Kawasaki. Alcuni piazzamenti in prima fila e diversi risultati di rilievo davanti a piloti ben più esperti di lui lo fanno emergere ulteriormente tra i giovani piloti italiani, portandolo a sfiorare il vertice del campionato.
Nel 1998 torna da protagonista nella classe 125 sull’Aprilia ufficiale del Team Campetella-Padella, dando prova di tutto il suo talento e contribuendo in maniera importante alla vittoria della classica a squadre. Resta nella categoria l’anno successivo, passando al Team Fontana e debuttando subito sul podio a Varano.
Nel 2000 il passaggio alla difficile 250, con uno strepitoso esordio al 10° posto nella prima gara. Lo vediamo in pista come wild card anche nel Campionato Europeo con buoni risultati, tanto che nel 2001 disputa tutto l’Europeo, con la soddisfazione di debuttare anche in alcune prove del Motomondiale.
Nel 2002 passa al quattro tempi sulla Yamaha 600. Dopo un anno di apprendistato, nel 2003 si classifica 7° nel campionato 600 SuperSport, venendo schierato anche in alcune gare del Mondiale Endurance.
Nel 2004 Fabio rimane vittima di un grave incidente automobilistico. 12 giorni di coma e una lunga prognosi lo tengono lontano dalle corse per qualche tempo, ma lui non molla.
Dopo la lunga convalescenza torna in pista, disputando alcune gare del Campionato Europeo con uno strepitoso 7° posto nella gara di Rijeka.
Ma il destino, si sa, è a volte beffardo. Dopo un altro grave incidente, questa volta in moto, Fabio è costretto ad abbandonare il mondo delle competizioni motociclistiche. Ma non è questa la fine della sua carriera. Rimessosi in forma in breve tempo, decide di tentare il salto alle quattro ruote, come altri grandi piloti hanno fatto prima di lui.